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Vixit et vivat!

Qualunque cosa avrai benedetto † sia benedetta, qualunque cosa avrai pontificato, sia santificata, e l'imposizione di questa mano sia per la salvezza di tutti. Amen.

 

(Dal rito dell'ordinazione episcopale)

Vixit et vivat! 1

«Per grazia di Dio sono chi sono, e senza questa grazia non sarei nulla. Siccome tutto il bene viene dal Signore, è Lui a cui voglio rendere grazie per tutto: per le prove e per il conforto, per i pericoli e per l'esodo, per l'ingiustizia e per la pace.» (József Mindszenty)

«Grazie a Dio ho potuto essere uno strumento umile nelle Sue mani.»
(József Mindszenty)

«È un esempio di intrepida fermezza nella fede e di infaticabile devozione alla Chiesa, prima con generosa operosità, poi con vigile amore, con la preghiera e con la prolungata sofferenza.» (Papa Paolo VI)

«Ora prendiamo commiato dal Cardinale Mindszenty che parte per il suo ultimo pellegrinaggio, a Mariazell. Nonostante la sua morte continua a parlarci: defunctus adhuc loquitur. Il suo cuore, con il quale aveva amato il suo Paese, la sua Chiesa e la sua fede più di tutto, si è spezzato. Il suo cuore era aperto a tutti coloro che avevano qualche problema e bisogno di aiuto, indipendentemente dalla loro denominazione o opinione politica.
"Il mondo può sottrarci molte cose, ma non può privarci della fede in Gesù Cristo", disse una volta. Come il Santo Padre stesso l'ha confermato, Mindszenty è un confessore della fede e martire, confessore ferreo della sua fede e della sua Chiesa, sempre disposto ad assumersi qualsiasi sacrificio. Nonostante tutte le difficoltà e superando i suoi problemi di coscienza, dimostrò la sua obbedienza alla cattedra di Pietro per dare un esempio dell'obbedienza senza compromessi. Ci inchiniamo con venerazione e rispetto a questo confessore della fede e martire del nostro tempo.» (Cardinale Franz König, arcivescovo di Vienna)

Vixit et vivat! 2
Vixit et vivat! 3

«Oggi noi, austriaci, prendiamo commiato dal Cardinale József Mindszenty in terra austriaca. Sappiamo che le parole dell'orazione funebre di Pericle riguardano anche lui: "Infatti, la terra intera è la tomba per gli uomini illustri, e non solo un'iscrizione sulle steli nella loro terra natale li ricorda, ma anche in terra straniera risiede in ognuno un ricordo non scritto, affidato alla mente più che alle cose materiali."» (Alois Mock, ministro degli esteri di Austria)

«Oggi, quando i suoi resti mortali ritornano alla sua patria tanto amata, sappiamo che Mindszenty e il suo popolo tormentato avranno vinto. La libertà dell'Ungheria la dobbiamo anche a lui perché aveva sostenuto in noi la fede e la speranza che la giustizia di Dio avrà sempre l'ultima parola. Il venerdì santo di József Mindszenty ci ha portato alla risurrezione.» (Otto von Habsburg)